Caciocavallo Silano d o p – tra qualità, sapore ed abbinamenti calabresi!
Il Caciocavallo Silano d o p è un formaggio semiduro a pasta filata prodotto con latte vaccino intero proveniente da bovine allevate nella zona di produzione. È un formaggio grasso, dalla stagionatura variabile.
È un prodotto tipico del Sud Italia, parliamo delle regioni della Basilicata, Calabria, Molise e Puglia e il nome dello stesso formaggio Silano deriva dall’altopiano della Sila.
Un formaggio tutto da gustare e dalla profonda qualità!
Caciocavallo Silano d o p: tra storia e produzione
Il formaggio caciocavallo, in generale, è uno dei formaggi più richiesti ed ovviamente amati dagli italiani, dal sapore nostrano e decisamente gustoso. Ma come abbiamo potuto notare di caciocavallo ne esistono diversi. Il Caciocavallo Silano d o p è uno dei più antichi esistenti. La sua storia è davvero affascinante, definita la pasta filata del Mezzogiorno più amata. Iniziamo col dire che la denominazione deriva dall’antica consuetudine di appendere le forme di formaggio, in coppia, a cavallo di pertiche di legno disposte in prossimità dei focolari. Per cui “Caciocavallo”. Le prime notizie sulla preparazione di questo formaggio risalgono al 500 a.C., mentre la denominazione Silano deriva invece dalle origini antiche legate all’altopiano della Sila. Difatti questo è uno dei formaggi più antichi della Calabria, richiesto in tutte le parti d’Italia e del mondo.
Per quanto riguarda la produzione del caciocavallo calabrese, vediamo come si fa il caciocavallo: tutto parte dalla produzione ed utilizzo del latte. Il latte viene coagulato a 36-38°C utilizzando caglio di vitello o di capretto. Poi si procede alla rottura della cagliata fino ad ottenere grumi della dimensione di una nocciola e lasciate a maturare per 4-10 ore, fino a quando non raggiungono le condizioni ideali per la filatura. Da qui viene il processo più importante, appunto la filatura.
La filatura consiste nella formazione della pasta in una specie di cordone che viene lavorato a mano fino a raggiungere la forma desiderata. Questa modellatura della forma si ottiene con movimenti continui ed energici delle mani e braccia. Sulla pasta lavorata viene immersa velocemente nell’acqua alla temperatura di 80-85°C e successivamente si continua a lavorarla ancora. Durante questa lavorazione si rende al formaggio la forma desiderata. Raggiunta la forma, il caciocavallo Silano viene immerso nuovamente in acqua per esser raffreddato. Ultima fase, la salatura. Questa avviene per immersione in salamoia per almeno sei ore. Conclusa poi questa operazione le forme di formaggio vengono legate a coppie e appese a delle pertiche, per un minimo di 30 giorni, affinché avvenga la stagionatura. Questa stagionatura potrebbe essere anche più lunga per ottenere un caciocavallo stagionato maggiormente. Con riguardi e piccole tecniche diverse è possibile ottenere il formaggio Silano affumicato.
Come gustare il caciocavallo Silano d o p?
Partiamo dalla fine. Come specificato, questo tipo di formaggio è abbastanza grasso, per tale avrà un sapore più intenso ed una consistenza variabile dalla stessa stagionatura. Per quanto riguarda le calorie caciocavallo, che sia esso Silano, Siciliano, di Agnone, resta comunque un formaggio abbastanza calorico. Difatti per 100 g di caciocavallo Silano d o p, si ha un valore energetico di 439 Kcal derivanti dai carboidrati, che rappresentano ben l’1,90% delle calorie.
Questo tipo di formaggio è sconsigliato assumerlo se siete persone con importanti patologie cardiache, legate al colesterolo e all’eccesso di peso. Stessa regola vale per le diete, purtroppo non viene incluso in nessuna dieta dimagrante, ma solo in quelle proteiche.
Per quanto riguarda il consumo e le ricette, il caciocavallo Silano viene consumato in diversi modi. Preferibile è consumarlo come antipasto alla Calabrese oppure per un pranzo o una cena molto saporita, dove si accompagna solitamente con pane, crostini, funghi e carne rossa. Ottima è la preparazione del caciocavallo Silano d o p fuso. Mentre, per concludere, questo formaggio si accosta a vini bianchi, o, se molto invecchiato, un vino rosso di medio corpo.